http://voxnews.info/2014/11/26/pd-vuole-proibire-le-bambole-alle-bambine-e-sessista/# - 26 novembre 2014

 

CULTURA

PD vuole proibire le bambole

alle bambine: “è sessista

 

Il Pd, nel suo inabissarsi nel ridicolo, ha presentato un disegno di legge per abolire dai libri delle elementari le immagini di bambine che cucinano e cullano bambole: sono immagini ‘sessiste’. Vogliono ‘bambine con la pistola’.

http://donnaemadre.files.wordpress.com/2014/08/bimba-turca-che-copre-gli-occhia-alla-sua-bambola.jpg?w=714

 

Al di là della idiozia di una proposta del genere, presentata non per nulla dal partito di Renzi, è tutto nell’alveo della creazione di una società di marionette intercambiabili. L’ideologia ‘gender’ che tanti danni ha fatto nei Paesi scandinavi, vuole essere importata in Italia da un manipolo di fanatici: presto, obbligheranno gli alunni maschi a frequentare le scuole vestiti da bambine. È il loro prossimo obiettivo di malati mentali.

Malati mentali che però servono un padrone che vuole la disgregazione sociale: perché una società disgregata si domina meglio. L’ultima resistenza alla dittatura totalitaria modernista è la famiglia.

 

Fedeli: "Educare contro gli stereotipi di genere fin da banchi di scuola"

 

La vicepresidente del Senato, parlamentare del Pd Valeria Fedeli[1], ha presentato un disegno di legge per introdurre nelle scuole l’educazione di genere. Un primo passo nella battaglia contro la violenza alle donne: “Basta con i libri che alle elementari parlano di bambine che cucinano”.

Alle elementari i libri parlano di bambine che cucinano o cullano le bambole e maschietti che giocano con le costruzioni, eppure in orbita ora mi pare ci sia una donna. Il problema è che in questo modo li si inchioda a stereotipi non lasciandoli liberi di seguire altre inclinazioni. Si dice che le bambine devono essere brave, ubbidienti e che i bambini non devono piangere ma vincere”.

Imparano una grammatica dei sentimenti sbagliata che si chiude attorno a loro come una gabbia, perché esclude la complessità di ogni essere. È un errore dire che piangere è da femmine ed essere forti è da maschi, tutti siamo forti e fragili allo stesso tempo e una lacrima non esclude tenacia, anzi”.

Sì, da agosto ce lo chiede in base alla convenzione di Istanbul. Sino ad oggi dal punto di vista della prevenzione alla violenza e per la parità di genere ci sono state sperimentazioni in alcune scuole, ma mai nulla di complessivo. Non sono mai diventate programma scolastico, al massimo un’oretta ogni tanto”.

Ce lo chiede l’Europa. I bambini sono cavie per esperimenti di fanatici boldriniani.

Anche tutta la grancassa mediatica sull’astronauta – che avrà giocato con le bambole -, non avrebbe senso se non letta in quest’ottica: nasconde una propaganda non immediatamente comprensibile, perché nascosta dietro un evento positivo. Nello spazio sono anni che vanno cani e gatti, non si comprende l’enfasi se ci va una donna italiana. Tranne, leggerlo con il metro dei fanatici boldriniani.

La differenza uomo-donna non nega la parità dei diritti, nega l’obbligo dell’uniformarsi. Il 99% degli uomini e delle donne ha desideri e hobbies differenti: è la natura. E la natura non la decide una fanatica dai capelli tinti.

Devono essere fermati, con qualunque mezzo.

 

 

I SENATORI FIRMATARI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1680 DI CUI SOPRA

Introduzione dell'educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università.

 

Sono 33 i Senatori del PD che hanno firmato il disegno di legge: Albano Donatella, Amati Silvana[2], Borioli Daniele Gaetano, Cantini Laura, Cuomo Vincenzo, D’Adda Erica, Di Giorgi Rosa Maria, Fabbri Camilla[3], Fasiolo Laura, Favero Nicoletta, Fedeli Valeria, Ferrara Elena, Giacobbe Francesco, Idem Josefa[4], Lai Bachisio Silvio[5], Lo Giudice Sergio[6], Manassero Patrizia, Marcucci Andrea[7], Mattesini Donella, Maturani Giuseppina, Orrù Pamela Giacoma Giovanna, Parente Annamaria[8], Pezzopane Stefania[9], Puglisi Francesca, Puppato Laura[10], Ricchiuti Lucrezia, Russo Francesco[11], Ruta Roberto, Scalia Francesco, Spilabotte Maria, Vaccari Stefano, Valdinosi Mara, Zanoni Magda Angela.

 

Il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà: De Petris Loredana[12].

 

Per i montiani: Lanzillotta Linda[13].

 

Per il Gruppo Misto: De Pietro Cristina e Bocchino Fabrizio, entrambi ex-grillini.

 

Per il Gruppo per le Autonomie, Battista Lorenzo, altro ex-grillino.

 

Per il PdL la solita socialistona veronese della Bonfrisco Anna Cinzia[14].

 

Meno scontata, ma proprio per questo assai più grave, la firma della Senatrice leghista, padovana di Camposampiero, Bisinella Patrizia[15], nuova fiamma del Sindaco di Verona, Flavio Tosi, dopo il fallimento della sua unione matrimoniale.

Invece i gruppi del Nuovo Centro-Destra, i popolari di Per l’Italia, i pentastellati e il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà non sono compromessi finora in questo testo e ciò va ascritto a loro merito.

 

 



 



[1] La Fedeli è una sindacalista bergamasca, del pubblico impiego e del settore tessile, originaria di Treviglio, 65enne, eletta per i bersaniani nella comunistissima Toscana rossa. Non fa mistero di professare un femminismo egualitario, incentrato sulla cosiddetta “educazione di genere”, che vuol dire ideologia gender. Sulla quale converge pure il suo partito, il PD, che si riconosce nelle linee di questo disegno di legge. Ora la Fedeli è renziana o semirenziana, per convenienza, dopo essere stata ligia, anzi fedele a Bersani. Da cigiellina ha preferito, infatti, la Leopolda alla manifestazione di piazza della CGIl contro il Governo. La sua elezione, un anno e più fa, suscitò polemiche, essendo la moglie di un sindacalista CGIL, Achille Passoni, a sua volta ex-Senatore del PD; la stesso vale anche per “Maria Chiara Carrozza, Rettore della Scuola superiore Sant’Anna, [che] è la compagna di Umberto Carpi, classe ’41, Sottosegretario all’Industria durante il governo D’Alema” (Corriere Fiorentino, 10 gennaio 2013). La Carrozza è stata Ministro dell’Istruzione nel Governo Letta. L’autore del pezzo, Claudio Bozza, rammenta poi che “Nilde Jotti era la compagna di Palmiro Togliatti, Miriam Mafai di Giancarlo Pajetta, Anna Serafini moglie di Fassino. [E che] nelle liste toscane (sponda Monti), potrebbe sbarcare anche Linda Lanzillotta, moglie dell’ex Ministro Franco Bassanini” (ibidem). Insomma parentele e sinistra. PS, anzi PD. N.d.r.

[2] Costei, marchigiana, è recidiva e non si è proprio fatta mancare nulla, avendo presentato disegni di legge sui diritti degl’immigrati in Italia, contro la discriminazione delle donne nella pubblicità e nei media e altri di stampo animalista (contro la sperimentazione scientifica sugli animali, contro le pellicce ecc.).

[3] Marchigiana di Pesaro, è figlia d’arte, essendo suo padre un esponente di spicco del PCI, PDS, DS, PD In Provincia e in Regione.

[4] Canoista olimpica tedesca, naturalizzata italiana per il suo matrimonio con un romagnolo, da Assessore allo sport di Ravenna in quota Ulivo è traghettata in Parlamento e diventa poi Ministro per le pari opportunità, per lo sport e per le politiche giovanili nel Governo Letta. Ma è costretta alle dimissioni per aver evaso l’ICI e l’IMU sulla sua palestra  a Ravenna. Nota al grande pubblico anche per alcuni spot pubblicitari, si è prestata agli espiantisti come testimonial per la cosiddetta donazione degli organi.

[5] Con un passato nell’Azione Cattolica, poi nelle ACLI, è dentista e giornalista sardo, originario di Sassari. Impegnato con responsabilità di portavoce nel cosiddetto Terzo Settore e nella Banca Etica, esponente della corrente cattocomunista dei Cristiano Sociali. Una vita intera nella sinistra vaticanosecondista, per poi approdare al genderismo.

[6] Già Presidente effettivo e oggi onorario della lobby sodomitica denominata Arcigay, l’insegnante messinese Sergio Lo Giudice, classe 1961, trapiantatosi a Bologna, è stato candidato ed eletto nelle liste piddine, proprio a cagione del suo impegno omosessualista, considerato evidentemente una benemerenza. Oltre a battersi per gl’immigrati, suo vanto è pure il varo di un Coordinamento nazionale degli insegnanti omosessuali, per la felicità specialmente di famiglie e degl’ignari alunni, così indottrinati. Nel 2011, si è unito a Oslo, in Norvegia, con un pari sesso; ed è divenuto padre, nel maggio di quest’anno, grazie a un figlio acquistato mediante utero in affitto negli Stati Uniti, dove in alcuni Stati, 8 su 50, fra i quali la California, questo contratto abnorme è consentito e regolamentato.

[7] Toscano di Barga, in Lucchesia, e imprenditore farmaceutico, dall’originaria militanza nel Partito Liberale, passa a Prodi, che nel 2006 lo nomina Sottosegretario ai beni culturali e poi Presidente del Comitato Nazionale per il bicentenario di Giuseppe Garibaldi. È Presidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato.

[8] Cislina napoletana, impiegata alle Poste. Coordinatrice delle donne della CISL di Napoli e poi a livello nazionale, si fregia del titolo di Ambasciatrice di Pace del Centro internazionale per la Pace tra i popoli di Assisi.

[9] Esponente della Federazione Giovanile Comunista, la Pezzopane ha collezionato incarichi nella Provincia e nel Comune di L’Aquila, prima e dopo il terremoto. Mandata al Senato, in una comparsata sulle reti della “nemica” Mediaset, da Barbara d’Urso, la 54enne abruzzese (che in precedenza non aveva esitato a lanciare il grido “sterminiamoli tutti”, con riferimento al centro-destra, frase che aveva imbarazzato anche il Sindaco Cialente, suo sponsor) il 7 ottobre scorso ha reso pubblica la sua relazione col modello ed ex spogliarellista trentenne Simone Coccia Colaiuta, nonostante il clamoroso divario di età e … di altezza. Cfr. http://www.tgcom24.mediaset.it/people/stefania-pezzopane-e-simone-coccia-colaiuta-l-amore-giovane-e-contagioso_2072341201402a.shtml

[10] Trevigiana di Crocetta del Montello, classe 1957, vive a Cornuda ed è stata Sindaco di Montebelluna, oltre che consigliere regionale e poi Senatrice in quota Bersani. Si definisce imprenditrice e “divorziata e di fede cattolica”. Tuttavia la convivenza di fatto prima, sancita in municipio poi, con colui che sarebbe divenuto il secondo “marito”, stride con tali convincimenti; come pure l’affermazione, in una trasmissione dell’aprile del 2014, che “le nostre riforme elimineranno la presenza fisica dei militanti leghisti”. L’adesione alle teorie e al progetto di legge gender, ch’è quanto di più lontano si possa immaginare, non dal cattolicesimo soltanto, ma dallo stesso diritto naturale, fanno il resto.

[11] Triestino, ex-popolare e docente di storia, sostiene l’associazione Libera del cattocomunista ed estimatore di don Gallo, don Luigi Ciotti.

[12] Romana, giornalista, proveniente da Democrazia Proletaria e dai movimenti ecologisti, dopo il fallimento della Federazione dei Verdi, di cui era stata Presidente, sbarca in SEL. È stata sposata col giornalista Rai Giuseppe Grandinetti, recentemente scomparso

[13] Classe 1948, funzionaria della Camera, calabrese, dopo trascorsi giovanili maoisti, si è avvicinata ai socialisti prima, entrando poi nella Margherita e quindi nel PD, ricevendo diversi incarichi, anche ministeriali, al tempo dei Governi Amato e Prodi. Ha seguito Francesco Rutelli nell’Alleanza per l’Italia, per poi tornare nel PD, indi è (definitivamente?) convolata nelle fila di Scelta Civica del Senatore a vita Mario Monti. Senatrice, sposata a sua volta col Senatore e Ministro PD Franco Bassanini, attuale Presidente della Cassa Depositi e Prestiti, la Lanzillotta compare nella Fondazione Italia-Usa e in numerosi altri centri studi atlantisti e progressisti, oltre ad essere consulente della banca JP Morgan.

[14] Sul sito del Senato figura “dirigente d’azienda”, ma è nota fin dagli anni ’80-’90 per le sue frequentazioni socialiste, salvo poi approdare in Forza Italia.

[15] Sul sito del Senato compare come consulente e funzionaria di partito, traghettata in forza di questo alla Camera alta.